Vi aspettiamo nel laboratorio “Zibaldone di cose” (www.zibaldone.eu) per l’inaugurazione della mostra di pittura “Il mare era un pessimo punto d’appoggiodell’artista Francesca Caracciolo questo Venerdì 25 Ottobre dalle 18,00.
“Zibaldone di cose” è nel quartiere San Lorenzo, in Via dei Marsi 1-3, angolo con Via di porta Labicana. di fronte alle mura.
Miguel Angel Giglio Bravo
Francesca Caracciolo, napoletana classe ‘74, utilizza la pittura per visualizzare l’invisibile, per cristallizzare emozioni la cui sfuggevolezza rimane invischiata nel ductus del pennello come le sensazioni nei meandri della memoria. Il senso dell’evidenza iconografica non trova risposta nella mera figurazione, ma nell’evanescenza dei ricordi. Pur utilizzando la fotografia come mezzo attraverso il quale focalizzare l’immagine, il risultato finale non è di semplice naturalismo grazie al bilanciamento tra realtà oggettiva e visione personale.
Siluette dai contorni sfumati si rincorrono o si stagliano su scenari atemporali, sospesi, in cui i dettagli spaziali perdono le coordinate a favore di un’atmosfera rarefatta, a tratti malinconica. Il transfer psicologico dell’artista nei confronti di un periodo di inconscia purezza quale l’infanzia sfocia nella scelta di soggetti come i bambini, dei quali rappresenta il piccolo mondo di scoperte quotidiane, di meravigliosa ingenuità e fiducia, di conoscenza del mondo e dell’altro attraverso il gioco, nel vano tentativo di penetrare i segreti della impermanenza della vita.
Tecnicamente la corposità dell’olio, e la pensante tradizione del linguaggio pittorico in genere, non impediscono all’artista di cimentarsi in un “gioco” dinamico con l’opera che si riflette nell’ effetto materico, tattile, delle superfici in cui il graffio tradisce l’istinto, e la biografia si insinua nel soggetto.
La relazione tra realtà e illusione, tra visibile e invisibile, tra attrazione e repulsione dei dipinti di Francesca Caracciolo ci conduce nei meandri del dibattito sulla pittura. E’questo un medium olfattivo ed essenzialmente retinico (M.Duchamp) o piuttosto “cosa mentale” (Leonardo Da Vinci)?
Nel caso della giovane pittrice forse entrambe.
Adriana Rispoli